Stravaganza
La commedia “Stravaganza” di Dacia Maraini è ambientata in un manicomio nel periodo in cui veniva discussa e approvata in Parlamento la Legge n° 180 del 1978, detta legge Basaglia. Per diversi anni lo spettacolo dell’autrice è stato rappresentato dall’Accademia della Follia e dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia di cui facevano parte alcuni pazienti psichiatrici.
In sostanza, l’ideologia di Franco Basaglia andava oltre la chiusura dei manicomi ed affrontava il disagio sociale che conduce alla malattia, restituendo dignità ai malati psichiatrici, la libertà di essere persone e non essere più considerate “cose” da nascondere, imprigionare e torturare.
Una legge fatta di prevenzione, assistenza e libertà.
Regia
Jessica Roselli
Personaggi e interpreti
Ada:
Barbara Vignolo
Alcide:
Guido Ravera
Attilio:
Paolo Bello
Elvira:
Emilia Nervi
Gegè:
Gianluca Minetto
Lina:
Mariateresa Rossi
Marina:
Franca Mulas
Mario:
Sandro Rasore
Padre:
Renzo Incaminato
Peres Diffau:
Giuse Vigo
Teresa:
Roberta Carosio
Tecnici
Scenografia:
Isacco Anfosso
Costumi:
Silvia Santamaria, Jessica Roselli
Tecnico luci e suoni:
Erika Maria Sciutto
Trucco:
Alice Scimemi, Irma Scimemi
Tecnici di scena:
Andrea Torre, Alam Gul Niazee, Fabrizio Angelini, Riccardo Macciò
Direttrice di scena:
Annamaria Gaggero
Progetto grafico:
Alessandro Scotto
Cosa dice la regista
Insieme ad alcuni membri della compagnia A Bretti, nel 2010 ho affiancato la conduzione di un laboratorio teatrale presso la comunità psichiatrica “Alba Chiara” di Voltaggio (AL).
Nel 2012 ho conseguito la laurea in scienze pedagogiche presentando la tesi “Dal palco alla vita. Recitare per comunicare. Esperienza di drammaterapia”
Dopo otto anni da quell’esperienza e in occasione del quarantesimo anniversario dell’approvazione in Parlamento della legge di riforma psichiatrica ,Legge n.180 del 1978, detta legge Basaglia, mi è parso doveroso riprendere quei temi.
Temi raccontati, in chiave ironica, dai personaggi della Maraini in questo spettacolo che in un’intervista sottolinea “il forte potere formativo e terapeutico del teatro”.
Jessica Roselli